domenica 18 novembre 2007

Intenzioni di voto di novembre 2007










Pd e Fi - L’effetto primarie è già svanito: il Partito democratico accusa una lieve flessione negli orientamenti di voto (dal 30 al 29%), ma resta ancora davanti a Forza Italia (data al 28,5%), che registra anch’essa un calo di consensi. Forza Italia risente dell’impasse dell’attuale situazione politica, che non si sblocca nella direzione voluta da Berlusconi, ovvero le elezioni. Anzi dopo l’approvazione della Finanziaria sembrano allontanarsi ulteriormente. Il Partito Democratico dopo l’iniziale euforia si sta dimostrando una bella casa, ma vuota all’interno: sembra ancora lontano dal riuscire ad elaborare risposte concrete alle esigenze del paese.

La Destra - La vera novità delle ultime settimane è La Destra, che supera di nuovo la
soglia del 3%, sulla spinta della Costituente e dell’adesione della Santanchè. Sin dalla nascita del movimento la Destra, i sondaggi hanno rivelato l’ampio spazio politico a disposizione di Storace: dopo l’assemblea costituente il nuovo partito si attesta al 3,4%, senza però intaccare i consensi di An (ferma all’11%), in attesa che il suo leader, Fini, le restituisca una chiara linea ed identità politica.

Di Pietro - Dopo molti mesi di trend positivo è la flessione netta di Di Pietro che perde un punto, probabilmente perchè abbaia troppo e morde poco. L’Italia dei Valori perde l’1% nei sondaggi: le posizioni ondivaghe, spesso più vicine al centrodestra, stanno costando caro a
Di Pietro, il cui elettorato è attentissimo alla coerenza in politica. Il voto sul ponte dello Stretto e le eccessive tensioni create nella maggioranza dall’ex pm sono state manovre poco gradite.
Anche il suo antagonista Mastella è tornato alle percentuali dello zero virgola sotto la pressione di colpi che avrebbero ammazzato un cinghiale.

Grande Centro al 5% - Il progetto del Grande Centro, tanto caro a Casini e Mastella, parte con una base del 5% (Udc al 4,2% e Udeur all’0,8%). Nella rilevazione, però, non è compreso il fattore-Pezzotta che con il suo
“movimento bianco” può sedurre parte dell’elettorato cattolico di Pd e Forza Italia, nonché di An e tutti i micropartiti di area centrista.

Socialisti - Il Partito Socialista che fa capo ad Enrico Boselli, Bobo Craxi, Gianni De Michelis e Gavino Angius esordisce nel nostro sondaggio con un 3%. Sempre a sinistra fa il suo esordio la Sinistra Democratica di Mussi accreditata di un 1%.

Coalizioni - Dal punto di vista delle coalizioni,
lo scenario non cambia: la Casa delle Libertà ha un margine del 3%, anche senza l’Udc. Nemmeno la Finanziaria ha saputo risollevare il consenso intorno al centrosinistra: la strategia comunicativa (e politica) mirante a riavvicinare gli elettori sinora non ha sortito effetti per l’Unione.

Infine un’osservazione: in questo periodo, in cui si parla di riforma del sistema elettorale, è interessante notare come due formazioni politiche, Forza Italia e Partito Democratico, stando ai sondaggi, otterrebbero insieme, il consenso del 60% dell'elettorato, cosa che nel nostro Paese in 60 anni di Repubblica non è mai accaduta.







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